Questo primo articolo, oltre a comunicare l’inizio dell’attività del sito dedicato al Maestro Gervasio Marcosignori, devo ringraziare veramente di cuore due speciali persone che mi hanno aiutato ad attivare questo spazio. Il primo è un grande artista ed un grande informatico, il Sig. Lattanzio Savino dello StudioWeb di Ancona a cui è facile affidarsi ed affidargli le proprie attività da proporre; il secondo è un amico appassionato di Gervasio, Claudio Capponi, musicologo di grandissima esperienza ed in possesso di una quantità invidiabile di materiale che riguarda Gervasio ( si, è invidia).
L’Associazione Culturale Gervasio Marcosignori si presenta così sotto il miglior auspicio, fedele alla generosità del nostro grande ispiratore e con la speranza di svolgere quelle attività che Lui aveva in mente.
La vita riserva a tutti una conclusione a volte roboante, altre insignificante ed altre molto dolorose. Gervasio ha scelto decisamente una delle peggiori e tutti noi che ci sentivamo e ci dichiaravamo suoi amici, eravamo certamente distratti e poco attenti alla sua evidente fragilità di uomo solo, sensibilissimo e sempre pronto a cogliere la bellezza.
Non andrò oltre a scrivere dell’assordante assenza di Gervanì, ma lo faremo in altre occasioni e tutte le volte che il suo ricordo ci verrà in mente. Questo sito nasce anche per questo. Immagino gli aneddoti che ognuno di noi avrà da raccontare su di lui o che lui amava raccontare sulla gente della sua “Castello”. Dicevo della funzione di questo sito che ci permetterà, da tutto il mondo, quasi di averlo ancora presente. Un obiettivo che ci ha lasciato in eredità e che lui non ha fatto in tempo a realizzare
è una iniziativa, a dir poco difficilissima, soprattutto perché l’imprimatur non poteva che partire da lui.
Lui desiderava che Castelfidardo ospitasse una Scuola di Specializzazione per Fisarmonicisti a livello mondiale e che in questa sede venissero assegnati i titoli coi quali i concertisti di tutto il mondo potessero fregiarsi di un riconoscimento per particolari abilità dimostrate nel suonare lo strumento simbolo della nostra città. E’ subito evidente che per essere all’altezza di giudicare un professionista e per elevarlo a migliore nel mondo ci vuole una preparazione, non solo tecnica, impressionante.
Ma la sua eredità è chiara e quindi dobbiamo quanto meno provarci.